Paolo Puppa
Eroi e massa
Romain Rolland: il teatro del popolo Jacques Coupeau: il teatro popolare Paolo Puppa: scena e tribuna da Dreyfus a Pétain
Cos’è questo teatro che agli albori del Novecento sfugge in avanti e torna indietro rispetto al mercato borghese-commerciale dei grandi boulevards parigini, non prevedendo né due guerre mondiali, né il logorarsi del mito palingenetico di una rivoluzione sociale, né tantomento il progressivo emarginarsi del mezzo teatrale entro le fitte maglie dell’Industria Culturale dei grandi circuiti urbani, spazzato dai nuovi, più duttili ed articolati mass media?
Cos’è, specularmente, questo popolo, che si riformerebbe attorno alla parola del poeta, Autore-demiurgo, capace, attingendo alle fonti sacre del suo animo notturno e della collettiva memoria storica-leggendaria, di suscitare agli Eroi e di tenere unita una folla nobilitandola e trasformandola in Unità?
Proprio mentre si sta costituendo la società di massa, coi suoi consumi distratti pluralistici, il Teatro con Rolland, novello Rousseau, teorico e drammaturgo, difensore dei valori della Kultur contro quelli mortali della Zivilisation, punta al massimo livello della sua tensione utopico-progettuale, trascinando con sé delle irrisolte e tormentate contraddizioni, per consegnarle all’oggi, intatte e ancora attuali, al nostro dibattito lacerato su nuove domande, nuovi spazi, nuovi pubblici, nuovi linguaggi.
Paolo Puppa
Accademico olimpico, già ordinario di Storia dello spettacolo all’Università di Venezia e direttore del dipartimento di storia delle arti, ha alle spalle volumi su Pirandello, Fo, Rosso di San Secondo, Ibsen, D’Annunzio, Goldoni, Storie della regia e della drammaturgia, monografie su attori come Baseggio, su registi come Brook e sul monologo.
Ha diretto, in qualità di coeditor, nel 2006 per la Cambridge University Press The History of the Italian Theatre, e nel 2007 per l’Università di Princeton Encyclopedia of the Italian Literature.
Nel 2013 è stato coeditor di Differences on stage, per la Cambridge Scholars 2013, premiato col George Freedley Memorial Award, mentre nel 2014 ha pubblicato con ETS La Serenissima in scena: Da Goldoni a Paolini.
Attualmente collabora al Dizionario biografico degli italiani, oltre a co-dirigere la rivista «Archivio d’Annunzio».
Come commediografo, ha all’attivo molti copioni, pubblicati, tradotti e rappresentati anche all’estero, tra cui La collina di Euridice (premio Pirandello 1996) e Zio mio (premio Bignami-Riccione 1999).
Si ricordano, in particolare Famiglie di notte, Venire, a Venezia, Cronache venete, Le commedie del professore e il recentissimo Altre scene. Copioni del terzo millennio.
N 2006 ha ottenuto il premio come autore dall’Associazione critici di teatro per Parole di Giuda, da lui stesso interpretato, mentre nel 2008 ha vinto il premio teatrale Campiglia marittima con Tim e Tom.
Nel 2015 ha pubblicato il romanzo Ca’ Foscari dei dolori (Titivillus).
Nel 2018 ha vinto il premio nazionale Ugo Betti, dedicato ai terremotati, con Scosse in famiglia.
Nel 2019 ha ottenuto il premio Marionetta d’Argento per la critica teatrale, intitolato a Rosso di San Secondo.