Quaderni di regia e testi riveduti — Testi brevi

Dalla metà degli anni Sessanta, Samuel Beckett diresse in prima persona le sue opere teatrali più importanti.

Per la maggior parte di queste produzioni preparò meticolosi quaderni di regia dove annotò tutti gli elementi utili per risolvere i problemi pratici della messinscena, incorporando numerose modifiche, correzioni, aggiunte e tagli rispetto ai testi drammaturgici già editi e conosciuti al grande pubblico.

Nel volume sono riprodotti, oltre ai copioni riveduti dei cosiddetti Testi brevi (Commedia, Va e vieni, Vero, Joe, Passi, Quella volta, Non io), anche le anastatiche e le trascrizioni dei quaderni annotati dall’autore irlandese degli spettacoli, preziosi materiali che offrono una notevole testimonianza del processo creativo di Beckett e del suo coinvolgimento nella regia dei suoi testi.

Edizione critica di Stanley E. Gontarski

A cura di Luca Scarlini

Samuel Beckett

(1906-89) Scrittore, traduttore, drammaturgo e poeta in lingua francese e inglese.

Fu amico e allievo di James Joyce.

Insignito del Premio Nobel per la Letteratura nel 1969, è una figura rivoluzionaria del teatro e del pensiero europeo del ventesimo secolo.

La sua vasta produzione include La Trilogia – Molloy, Malone muore, L’innominabile (1951-53); opere teatrali come Aspettando Godot (1952), Finale di partita (1957), Non io (1972), L’ultimo nastro di Krapp (1958), Giorni felici (1963); opere radiofoniche come Ceneri (1958) e Cascando (1961); opere televisive come Eh Joe (1966) e Quad I+II (1981); per il cinema, realizza la sceneggiatura di Film (1965) con Buster Keaton.