Paolo Puppa
Fantasmi contro giganti
Scena e immaginario in Pirandello
Una compagnia teatrale fallita, che vaga fuori dalla Città, che l’ha praticamente espulsa, alla ricerca di nuovi pubblici.
La dirige un’attrice, Ilse, ossessionata dai fantasmi del Poeta, che per lei si è suicidato, e del personaggio di Madre, del testo poetico che si ostina a voler recitare.
Il gruppo si imbatte, nel suo peregrinare, in una strana Villa, nascosta tra i monti, abitata da mostruose ed enigmatiche creature che si danno, la notte, a pratiche esoteriche di magia e a giochi oniroidi, per esempio quello di vedere sui muri interni proiettati i prodotti allucinati delle proprie fantasie.
I due mondi si contrappongono, si riconoscono, si fondono per un attimo.
Poi la compagnia, inutilmente invitata a restare per sempre nel misterioso Ospizio, riprende il cammino, per andare a rappresentare la Poesia davanti ai giganteschi lavoratori della Città Nuova.
Qui Ilse verrà sbranata. Questa è la fabula dei Giganti della montagna, testo mitico-allegorico, mai terminato da Pirandello, testamento incompiuto, pieno di catastrofiche intuizioni sul futuro del teatro nell’industria culturale e nella società di massa.
Questo studio intende decifrare le ambiquità contraddittorie del testo, leggendolo come una formidabile metafora del percorso che dalla scena teatrale porta allo schermo cinematografico, non solo all’interno dell’opus pirandelliano, ma entro gli orizzonti tragici-normalizzati della società novecentesca dello spettacolo.
Paolo Puppa
Accademico olimpico, già ordinario di Storia dello spettacolo all’Università di Venezia e direttore del dipartimento di storia delle arti, ha alle spalle volumi su Pirandello, Fo, Rosso di San Secondo, Ibsen, D’Annunzio, Goldoni, Storie della regia e della drammaturgia, monografie su attori come Baseggio, su registi come Brook e sul monologo.
Ha diretto, in qualità di coeditor, nel 2006 per la Cambridge University Press The History of the Italian Theatre, e nel 2007 per l’Università di Princeton Encyclopedia of the Italian Literature.
Nel 2013 è stato coeditor di Differences on stage, per la Cambridge Scholars 2013, premiato col George Freedley Memorial Award, mentre nel 2014 ha pubblicato con ETS La Serenissima in scena: Da Goldoni a Paolini.
Attualmente collabora al Dizionario biografico degli italiani, oltre a co-dirigere la rivista «Archivio d’Annunzio».
Come commediografo, ha all’attivo molti copioni, pubblicati, tradotti e rappresentati anche all’estero, tra cui La collina di Euridice (premio Pirandello 1996) e Zio mio (premio Bignami-Riccione 1999).
Si ricordano, in particolare Famiglie di notte, Venire, a Venezia, Cronache venete, Le commedie del professore e il recentissimo Altre scene. Copioni del terzo millennio.
N 2006 ha ottenuto il premio come autore dall’Associazione critici di teatro per Parole di Giuda, da lui stesso interpretato, mentre nel 2008 ha vinto il premio teatrale Campiglia marittima con Tim e Tom.
Nel 2015 ha pubblicato il romanzo Ca’ Foscari dei dolori (Titivillus).
Nel 2018 ha vinto il premio nazionale Ugo Betti, dedicato ai terremotati, con Scosse in famiglia.
Nel 2019 ha ottenuto il premio Marionetta d’Argento per la critica teatrale, intitolato a Rosso di San Secondo.