Murnau

Attraverso testimonianze, ricordi di colleghi sul set e analisi tecniche dei film, Lotte Eisner ricostruisce la vita e le opere di F. W. Murnau, uno dei giganti del cinema mondiale della prima metà del Novecento.

Il volume, spaziando dal minuzioso esame del lavoro creativo dell’autore di capolavori dell’espressionismo tedesco quali Nosferatu (1922) e L'ultima risata (1924), alla rievocazione della tribolata vita del regista, fino alla non sempre benevola accoglienza della critica alle sue opere, è da considerarsi un autentico classico della saggistica cinematografica.

A cura di Roberto Menin

Lotte H. Eisner

Nata a Berlino nel 1896, è stata una delle più importanti storiche del cinema del Novecento.

Negli anni Venti lavorò come giornalista scrivendo recensioni teatrali e cinematografiche per influenti riviste culturali tedesche come «Berliner Tageblatt» e «Film-Kurier».

Costretta a lasciare la Germania nel 1933 perché ebrea, si stabilì a Parigi – divenendo cittadina francese – e vi morì nel 1983.

Durante la sua 'seconda vita francese' fu caporedattrice di «Cinémathèque Française», diventando un'esperta collezionista della scenografia di Weimar, e scrisse il suo primo libro sul cinema tedesco, Lo schermo demoniaco (1952).

Seguono le sue monografie, prima su F. W. Murnau, nel 1964, e infine, nel 1976, sul suo amico di sempre Fritz Lang.

Negli anni Sessanta divenne il simbolo della rinascita del cinema tedesco per registi come Werner Herzog, Wim Wenders, Margarethe von Trotta e Rainer Werner Fassbinder.