Davide Carnevali
Sweet Home Europa
Una genesi, un esodo, generazioni
La caustica visione del sogno dell’Europa come ‘grande casa’ comune, in cui cooperare benevolmente a profitto di ognuno, nella cura delle diverse specificità territoriali e umane.
In dodici sequenze di trascinante scrittura, un Uomo, una Donna e un Altro Uomo assurgono a mutevoli figure rappresentative di un malessere verso tale sogno: sempre più contraddittorio e in crisi di fronte alle complesse necessità odierne dell’integrazione, dell’accoglienza dello straniero e dell’altro da sé tout court.
Prende così configurazione una drammaturgia in cui tempi e luoghi trasvolano liberamente, lungo un turbinio di dialoghi che avanzano fra situazioni e accadimenti pregni di un assurdo diventato pressoché ordinario ai nostri occhi.
E nel rincorrersi dei nonsense, si dipana il groviglio di resistibili impasse nelle relazioni che si sperimentano oggi fra le persone, suscitando risate che se da un lato offrono un impulso liberatorio, dall’altro le velano di stringente amarezza.
Eppure brilla il talento di un drammaturgo in inarrestabile ascesa che, con la sua padronanza fantasiosa e scardinante della materia drammatica, plasma la possibilità di un’altra Storia da potersi vivere con rinnovato slancio costruttivo e di attenzione sensibile verso gli altri.
Prefazione di Attilio Scarpellini.
Davide Carnevali
Nato a Milano nel 1981, è autore, teorico, docente, traduttore dal catalano e dallo spagnolo.
Ha conseguito il dottorato all’Universitat Autònoma de Barcelona dopo un periodo di studi alla Freie Universität Berlin.
La sua ricerca si concentra sull’analisi di strutture drammatiche che si oppongono ai principi di coerenza derivati dalla logica classica.
Tradotte in dodici lingue, le sue drammaturgie sono state presentate in diversi festival e stagioni teatrali internazionali.
Con Variazioni sul modello di Kraepelin (Einaudi, 2018) vince nel 2009 il Theatertext als Hörspiel al Theatertreffen di Berlino, il Premio Marisa Fabbri al Premio Riccione per il Teatro e, nel 2012, il Prix de les Journées de Lyon des Auteurs.
Come fu che in Italia scoppiò la rivoluzione ma nessuno se ne accorse riceve il Premio Scintille del Festival Asti Teatro 2010 e il Premio Borrello alla nuova drammaturgia 2011.
Nel 2013 viene incluso tra i trentacinque autori più rappresentativi della storia dello Stückemarkt Theatertreffen e si aggiudica il Premio Riccione per il Teatro con Ritratto di donna araba che guarda il mare.