Vincenzo Blasi
Teatri greco-romani in Italia
In Italia sono numerose le località che conservano tracce di teatri antichi, greci e romani, e degli altri edifici destinati allo spettacolo.
Ma quale rapporto esiste – ieri come oggi – tra gli edifici e le città in cui essi sono stati costruiti, esibiti, utilizzati?
In Grecia e a Roma il teatro era solo luogo di spettacolo e di incontro, un’opera di architettura o anche l’elemento di un più vasto programma edilizio?
Inseriti nella rete urbana o collocati lungo le coste, in altura o nelle pianure dell’entroterra, gli edifici sembrano espressioni di un’unica forma architettonica e di un medesimo fenomeno culturale.
Eppure, infinite varianti estetiche e strutturali ne fanno al tempo stesso simboli di tradizione ed esempi di innovazione.
L’opera – destinata alla consultazione, allo studio, all’aggiornamento, al viaggio o alla semplice curiosità – fornisce, in un dizionario di circa duecentocinquanta voci, un’agile e completa informazione sui monumenti per spettacoli teatrali e ludici presenti sul territorio italiano.
Non solo teatri greci e romani, ma anche anfiteatri, semianfiteatri a scena, odea e il cosiddetto theatrum tectum, circhi, stadi, ludi.
Oltre agli edifici ben visibili o accertati da rilevamenti archeologici e topografici, sono anche segnalati quelli identificati su base epigrafica, documentaria o letteraria.
Il progetto è stato realizzato con il contributo di Nicola Savarese.
Vincenzo Blasi
Vincenzo Blasi, nato in Puglia, vive in provincia di Bergamo ed è insegnante di Lettere.
Si è laureato all’Università di Lecce in Storia del Teatro e dello Spettacolo con una tesi sulla quinta sessione pubblica dell’Ista (International School of Theatre Anthropology).
Negli anni si è interessato di antropologia teatrale e di teatro antico.
Ha pubblicato Il teatro romano di Lecce («Dioniso», n. 1, anno 2002) e Da Sabratha ad Aspendos. Due teatri ai confini dell’Impero (In scaena. Il teatro di Roma Antica, a cura di Nicola Savarese, Roma, Electa, 2007) e collaborato con la rivista online «Dionysus ex Machina».