«Top Girls» di Caryl Churchill, recensione di Massimo Bertoldi (Il Cristallo On Line)
Massimo Bertoldi, «Il Cristallo On Line», 19 giugno 2023
«Maestra dei dialoghi sospesi, carichi di ambiguità, di sorprese, di sensi segreti»: in questo modo Luca Scarlini definisce la scrittura di Caryl Churchill riferendosi in particolar modo a Top Girls, uno dei testi della consacrazione assieme a Settimo cielo e L’amore del cuore della drammaturga londinese, nota anche per i radiodrammi di stampo marcatamente antiborghese, e ora rieditato da Cue Press per la traduzione dall’inglese Margaret Rose adottata per l’allestimento di Fondazione Teatro Due con la regia di Monica Nappo.
La commedia scritta nel 1982, si legge in una nota della compagnia parmense, «affronta in modo strutturale e teatrale molti temi diversi, fra cui l’ineludibilità del confronto con il modello maschile nell’esercizio del potere e le sue contraddizioni».
Le protagoniste di questo testo provocatorio e ironico sono cinque figure femminili del passato, provengono da diversi contesti e periodi storici sono raccolte, in una metaforica e immaginaria cena, intorno a Marlene, manager moderna che festeggia l’inaugurazione di un’agenzia di collocamento per donne. Attorno al tavolo di un ristorante, di sabato sera, si accomodano la papessa Giovanna attiva dall’854 all’856, Dull Gret dipinta da Peter Brugel il Vecchio, la poetessa e concubina dell’imperatore giapponese e poi monaca buddista Lady Nijo nel XIII secolo, Isabel Bird, scrittrice ed esploratrice tra ‘800 e ‘900, e Griselda, moglie obbediente raccontata da Boccaccio e Chaucer.
Le donne si confidano segreti, si raccontano sacrifici e conquiste ottenute all’ombra di una società severamente patriarcale e allineabili, in una declinazione contemporanea riconoscibile nel thatcherismo degli anni Ottanta, con le lotte e le sfide affrontate dalla stessa Marlene per conquistare una posizione di vertice.
Si sviluppa il gioco delle sfasature spazio-temporali che imprime continuità alla logica del potere connessa ai meccanismi del successo, come si consuma in questa situazione conviviale oppure nell’ufficio dell’agenzia di collocamento. Significativo è un colloquio tra Marlene e la giovane Janine alla quale mancano i requisiti professionali per poter lavorare nel mondo della pubblicità; il sogno di sgretola con violenza tagliente.
A completare lo sviluppo di questa commedia tutta al femminile entrano in scena ragazzine inquiete, altre donne arriviste, madri frustrate pronte a esplodere disegnate dalla penna della Churchill con fine realismo umoristico oscillante tra caricatura irreverente e satira amara lungo l’asse di un linguaggio fluido e dinamico che anima il problema di base di Top Girls: gli effetti dell’accettazione quasi riflessa dei modelli maschili nella carriera con connessa smania di potere, del resto così facilmente riscontrabili in esempi che anche oggi animano la scena politica nazionale e internazionale.